Maurizio Sarcuni e “Il geometra nel recupero del patrimonio storico culturale”

Il geometra libero professionista è stato coinvolto per la sua esperienza nel rilievo delle aree storiche nella gestione totale dell'opera di recupero e ristrutturazione. Con alcune dichiarazioni anticipa i temi del suo intervento.

Con la sua relazione Maurizio Sarcuni entrerà nel merito della restituzione del rilievo, la fase in cui il geometra deve essere in grado, attraverso annotazioni e particolari architettonici, di dare l'impronta operativa ai vari progettisti che si alterneranno nella realizzazione dell'opera.

Secondo l’esperto, i punti da tenere sotto una lenti di ingrandimento sono “le porte murate, gli accenni di archi, i disallineamenti nelle murature, le imposte sproporzionate rispetto alla chiave; tutti elementi che devono essere indicati per poter trasmettere quell'emozione ai tecnici, affinché progettare conservando la memoria dei luoghi”.

“Il nostro compito – prosegue – è fare attenzione che vengano recuperati gli elementi architettonici originali; non è detto che vadano sostituiti perché inutili: possono essere integrati nel nuovo e, per questo, tornare ad essere apprezzabili”.

“Parlando dei cantieri in generale - aggiunge - un’altra peculiarità fondamentale della figura del geometra è quella di fungere da cardine dello staff di progettazione e della direzione lavori. Una capacità derivante dalla preparazione a 360 gradi del geometra sulla materia contabile, sulle norme e le tecniche costruttive, sull'organizzazione del cantiere e la stretta relazione quotidiana con le maestranze”.

“L'incoraggiamento - conclude - che voglio dare ai Colleghi è quello di sentirvi parte fondamentale di ogni opera in cui siete coinvolti, anche senza esserne i progettisti, di dare il meglio di voi stessi, sapendo che una cosa, da sempre, ci contraddistingue dalle altre categorie, ed è proprio l'umiltà di saper ascoltare la gente, che sia l'ultimo manovale o l'archistar”.