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Una regìa condivisa per la Categoria
Al centro dell'odierna intervista rilasciata dal presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli – e riportata dal quotidiano economico – finanziario ITALIA OGGI in edicola questa mattina – viene delineata la partecipazione dei vertici dei 110 Collegi territoriali italiani, in occasione dell’ultima Assemblea dei Presidenti di categoria
“Un confronto ampio e approfondito sui temi che interessano in maniera diretta la Categoria è un contributo essenziale allo sviluppo di una visione comune di futuro”. Con queste parole il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha tratteggiato l’assise che si è tenuta a Roma, il 15 e il 16 febbraio 2023 (QUI la news di annuncio).
Dalle colonne della sua intervista è possibile approfondire l’iniziativa del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e comprendere fino in fondo gli obiettivi sfidanti e il metodo prescelto per raggiungere insieme lo scopo: analizzare le dinamiche economiche, sociali e demografiche di ciascun territorio, al fine di identificare linee di azione specifiche per la valorizzazione della professione, con l’intento di lavorare al più appropriato posizionamento del geometra nell’epoca della transizione ecologica e digitale.
Presidente Maurizio Savoncelli, entriamo nello specifico dei temi di interesse della Categoria, oggetto di discussione nei tavoli OST: in che modo sono emersi?
I sei macro argomenti che hanno dato origine ad altrettanti tavoli di lavoro (cfr. il box ), altro non sono che la clusterizzazione dei molteplici temi di discussione proposti direttamente dai consigli direttivi dei Collegi territoriali e delle Consulte regionali, emersi nel corso di specifiche sessioni di lavoro. E sono, evidentemente, temi strategici per il posizionamento della Categoria negli ambiti professionali e sociali di riferimento, rispetto ai quali il Consiglio Nazionale è chiamato a prendere decisioni in virtù del suo status di corpo intermedio: da qui l’importanza fondamentale degli input provenienti dalla base, soprattutto se legittimati da un confronto apertamente finalizzato a fare emergere e sviluppare proposte concrete e realizzabili, da portare all’attenzione del Consiglio Nazionale.
Posto che queste proposte saranno riepilogate e strutturate in forma analitica in un report in fase di elaborazione, quali sono stati a suo avviso gli argomenti portanti della discussione, nella sua dimensione complessiva?
Più che di argomenti portanti parlerei di argomenti trasversali, che sono la formazione professionale, l’orientamento scolastico e la comunicazione. La formazione alla quale si fa riferimento è quella finalizzata ad innovare in chiave tecnologica e digitale le conoscenze e le competenze proprie del geometra, con il duplice obiettivo di fornire una consulenza di altissimo livello alla committenza e di proporsi alle pubbliche amministrazioni come soggetti qualificati per cooperare alla realizzazione dei progetti “messi a terra” con i fondi del PNRR, soprattutto in relazione alla transizione ecologica e digitale. L’orientamento scolastico riguarda tanto i percorsi in entrata, ossia in direzione CAT (istituto tecnico, settore tecnologico “Costruzione, Ambiente e Territorio”), quanto i percorsi in uscita, che abilitano alla professione di geometra: il tirocinio o il conseguimento della laurea triennale professionalizzate e abilitante “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio” (in classe L-P01). Infine la comunicazione, intesa come mix di servizi e strumenti (marketing, pubblicità, eventi, eccetera) finalizzati a dare visibilità alle numerose sfaccettature della professione del geometra lungo un ideale continuum che va dalle più note e tradizionali, come ad esempio quelle che rimandano all’ambito catastale, a quelle ancora da scoprire, che rimandano ad esempio all’ampia area del project management.
Rispetto a questi temi trasversali, quali sono le proposte avanzate dai partecipanti ai tavoli di lavoro e gli obiettivi che si intendono raggiungere?
In estrema sintesi: l’organizzazione di una regia comune, grazie alla quale diffondere e rendere operative a livello nazionale le tante buone prassi diffuse sul territorio, purtroppo ancora a macchia di leopardo; l’istituzione di un comitato tecnico-scientifico che operi prevalentemente nella direzione di analizzare le dinamiche economiche, sociali e demografiche proprie di ciascun territorio, al fine di identificare linee di azione specifiche per la valorizzazione della professione. Con un obiettivo, condiviso da tutti: lavorare al più appropriato posizionamento del geometra nell’epoca della transizione ecologica e digitale.
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