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Professione in crescita costante
Al centro dell'odierna intervista rilasciata dal presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli - e riportata dal quotidiano economico finanziario ITALIA OGGI questa mattina in edicola - viene presentato un bilancio della consiliatura nei quinquenni 2014/2019 e 2019/2024, che ha tracciato il ruolo che il geometra può e deve svolgere, nella più ampia cornice progettuale, economica, sociale e culturale dell’edilizia sostenibile
Il peso specifico assunto dall’Assemblea dei Presidenti svoltasi a Roma nei giorni 14 e 15 novembre scorsi è stato di gran lunga superiore a quello nominale, ossia di periodica occasione di dialogo e confronto tra il Consiglio Nazionale e i vertici della “rete” dei 110 Collegi provinciali: tale assise, infatti, oltre ad essere l’ultima del 2023, è stata anche (e soprattutto) l’ultima governata dall’attuale consiliatura, il cui mandato quinquennale si concluderà a marzo 2024.
Va da sé, quindi, che la relazione del presidente uscente Maurizio Savoncelli sia stata particolarmente seguita e partecipata: in un clima di utile confronto pre-elettorale, accelerato dalla ferma indisponibilità alla ricandidatura (già dichiarata nel mese di ottobre, sempre in occasione dell’Assemblea dei Presidenti), i temi trattati si siano configurati come una road map alla quale fare riferimento per assicurare continuità a percorsi di consolidamento (economico e di iscrizioni all’albo), di rinnovamento (professionale e culturale) e di posizionamento (politico e sociale), che hanno rappresentato le bussole del modus operandi impresso ai due mandati consecutivi al vertice del Consiglio Nazionale, nei quinquenni 2014/2019 e 2019/2024.
Presidente Savoncelli, lo stato di salute della categoria dei geometri si evince dai numeri della sua relazione, con trend di crescita costanti in ambiti chiave per la professione.
I risultati di più grande e maggiore soddisfazione sono quelli relativi ai percorsi di istruzione. Per il terzo anno consecutivo le iscrizioni al primo anno dell’istituto tecnico settore tecnologico CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio) sono in crescita costante, e il numero di frequentanti nell’anno scolastico 2023/2024 (11.258) è ormai contiguo a quelli fatti registrare prima della Riforma Gelmini dal “vecchio” Istituto Tecnico Geometri, tenendo ovviamente conto degli effetti del calo demografico sulla popolazione studentesca: 8.943.701 unità nell’anno scolastico 2012/2013, 7.194.400 in quello in corso. Un risultato lusinghiero, che tanto deve agli sforzi, all’impegno e alla dedizione degli attori coinvolti in “Georientiamoci. Una rotta per l’orientamento”, il progetto didattico dedicato alle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado: Consiglio Nazionale, Cassa Geometri, Fondazione Geometri Italiani e, soprattutto, i Collegi territoriali. In crescita costante anche il numero degli atenei che accolgono nella propria offerta didattica il corso accademico professionalizzante e abilitante “Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio” L-P01, che conduce direttamente all’ abilitazione alla professione di geometra laureato, a seguito del conseguimento della laurea: 11 atenei coinvolti e 145 immatricolati nell’anno accademico 2021/2022, passati rispettivamente a 22 e 425 in quello in corso.
Un corollario dei percorsi di istruzione sono gli esami di abilitazione alla professione, che proprio in questi giorni restituiscono gli esiti anch’essi positivi della sessione 2023. E a proposito: per quale motivo ha destinato a questa porzione di narrazione il titolo “Ritorno al futuro”?
La sessione appena conclusa ha bissato il valore percentuale dei candidati che nello scorso anno hanno superato la prova, 79%, ma a fronte di un incremento significativo di numeri assoluti: nel 2022 gli abilitati sono stati 2.328 (2.962 i candidati), passati a 2.494 nel 2023 (3.135 i candidati). Con grande probabilità, questa ultima sessione d’esame di abilitazione , in ordine temporale, sarà anche l’ultima a svolgersi con una sola prova orale, a distanza; a partire dal 2024, infatti, dovrebbe tornare nella sua configurazione tradizionale ante Covid, laddove per “tradizionale” si deve sicuramente intendere “in presenza”, ma non necessariamente nella configurazione delle due prove crittografiche e una prova orale che, ad oggi, appare disallineata rispetto alle abilità e alle conoscenze maturate dalla generazione dei Millennials. In questa considerazione vi è, oltre alla risposta alla domanda, l’indicazione del prossimo obiettivo del Consiglio Nazionale, coadiuvato dalla commissione Scuola e Istruzione: finalizzare l’interlocuzione già avviata con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, avanzando una proposta “forte”, unitaria e condivisa, tale quindi da poter essere adottata nel decreto ministeriale atteso per la prossima primavera.
Sotto l’egida dati e trend, infine, i redditi: i geometri mettono a segno un incremento record del 44%, il più alto fra tutti i profili interessati dalla filiera edilizia. Il traino evidentemente è il Superbonus, destinato tuttavia a concludersi.
I numeri si commentano da soli, anche in valore assoluto: il totale del volume d’affari sfiora i 3.633.000.000 euro, quello dei redditi medi i 2.597.000.000. In quanto al traino, tuttavia, mi sentirei di fare qualche osservazione: in primo luogo, la progressione di redditi e volume d’affari è costante dal 2016, a dimostrazione di quanto la Categoria sia capace di presidiare (e non di rado ampliare) i propri ambiti professionali; in secondo luogo, è sempre più evidente che oltre alla crescita dei redditi, il Superbonus ha innescato anche la discussione (pubblica, oltre che politica) relativa alla necessità di intervenire sul patrimonio immobiliare esistente, che in Italia è ancora in larga parte vetusto e quindi energivoro. In tempi non immediati ma decisamente prossimi, la strada da seguire sarà inevitabilmente (e, aggiungo, auspicabilmente), quella della riqualificazione energetica, così come delineato dalla Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPBD, Energy performance of buildings directive), meglio nota come Direttiva green. L’accordo raggiunto lo scorso 7 dicembre dalle istituzioni europee (Parlamento, Consiglio e Commissione) al termine del terzo trilogo, prevede tre interventi su vasta scala, in ciascun paese aderente: la riduzione del consumo medio di energia del patrimonio edilizio residenziale del 16% entro il 2030, del 20-22% entro il 2035; la costruzione di nuovi edifici pubblici (dal 2028) e privati (dal 2030) a emissioni zero; lo stop dal 2040 agli impianti di riscaldamento a combustibili fossili. A tal fine, ogni Stato dovrà preparare una road map di riqualificazione del suo patrimonio immobiliare che conduca alla progressiva riduzione dei consumi degli edifici fino al 2050, procedendo in via prioritaria a ristrutturare il 43% degli edifici più energivori, che in Italia (secondo dati Istat), sono circa 5 milioni. In questo scenario appare immediatamente evidente il ruolo che il geometra professionista può e deve svolgere, nella più ampia cornice progettuale, economica, sociale e culturale dell’edilizia sostenibile. Questo scenario, ne sono certo, rappresenta “la grande scommessa” della Categoria, da vincere con competenze sempre più orientate allo sviluppo digitale e all’intelligenza artificiale.
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