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25/01/2023

Equo compenso, via libera della Camera dei Deputati

La Camera dei Deputati ha approvato all'unimità, e in prima lettura, la proposta di legge Meloni-Morrone sull'equo compenso. Il provvedimento che ora passa ora all'esame di Palazzo Madama riproduce il contenuto di una proposta di legge approvata da Montecitorio nella scorsa legislatura e il cui iter si era interrotto al Senato, nonostante le sollecitazioni della nostra organizzazione
 

ProfessionItaliane esprime soddisfazione per l'assenso generale ottenuto e plaude agli obiettivie  raggiunti. In particolare, nel disegno di legge viene disposto che per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai parametri per la determinazione dei compensi previsti dalla legge. Un principio che attua una previsione costituzionale anche per i lavoratori autonomi e completa il percorso avviato a fine di 2017 quando, anche a seguito di un’iniziativa di CUP (Comitato Unitario Professioni) e di RPT (Rete Professioni Tecniche), fu approvata una prima normativa però priva di meccanismi atti ad una concreta applicazione.

ProfessionItaliane, a nome di 22, fra Ordini e Collegi professionali, di oltre due milioni di loro iscritti, esprime la propria soddisfazione per l’approvazione del testo ed auspica pari esito al termine della discussione in Senato. La nostra associazione negli ultimi anni si è battuta fortemente per ottenere questo risultato che, nel sancire il diritto del professionista ad avere un compenso rapportato alla prestazione garantita al committente, ne definisce anche gli ambiti di tutela, in relazione ai compensi ma anche alla prescrizione delle responsabilità. Affida, inoltre, agli Ordini la vigilanza sull’applicazione della norma.

Anche questo testo, così come quello che lo aveva preceduto nella passata legislatura, andrà appena possibile assoggettato ad ulteriori miglioramenti, che possono essere acquisiti in occasione della prossima discussione in Senato. E siamo convinti che il Governo ed il Parlamento saranno impegnati su questo. Ad esempio, vanno assicurate nell’immediato alcune ulteriori tutele urgenti ed indispensabili, a cominciare dall’ampliamento della platea dei committenti tenuti all’applicazione della legge. Inoltre, vanno definiti i limiti dell’azione disciplinare per la violazione dell’applicazione dei parametri, evitando eccessi nell’applicazione. 

QUI il comunicato stampa di ProfessionItaliane