HeaderNews

COMUNICAZIONE

News

Agrégateur de contenus

angle-left Gli scenari di Orizzonte Giovani - seconda parte
10/02/2022

Gli scenari di Orizzonte Giovani - seconda parte

Si è tenuta la seconda e ultima delle due giornate di Orizzonte Giovani, dedicate allo studio e all’analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Una iniziativa di formazione e orientamento del progetto CNGeGL “Geofactory, laboratorio di idee under35” per dare spazio ai giovani nel mercato odierno

Orizzonte Giovani rientra in una scelta ben precisa: una iniziativa di visione, avviata nel 2019 in occasione del congresso di categoria, che vuole sostenere i giovani nel divenire i protagonisti del futuro. Indubbie le difficoltà del momento che necessitano un approccio odierno alla professione che richiede necessariamente il nostro sostegno e affiancamento, un apporto che vogliamo fortemente mettere a loro disposizione”. Con queste parole, il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli interviene nella seconda e ultima delle due giornate di Orizzonte Giovani, l’appuntamento dedicate allo studio e all’analisi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Dopo di lui e con il titolo “Agenda 2030: l’Italia e gli obiettivi di sviluppo sostenibile” la relatrice Marcella Mallen, copresidente di ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha aperto i lavori e richiamato l’attenzione sulla realizzazione degli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 e sulla necessità di una spinta da parte dei cittadini, che con sempre maggiore forza richiedono interventi urgenti per lo sviluppo sostenibile. In tale ottica, è stata sottolineata dalla relatrice anche la valenza di organizzazioni, associazioni, enti privati e imprese, fondazioni, reti e soggetti, quali straordinari veicoli di esempi virtuosi e buone prassi.

QUI la relazione 

Nel solco tematico appena delineato si è perfettamente inserito il relatore Giorgio Bertoli con il titolo della sua presentazione “Geometra 2030 - tendenze globali e scelte formative”. Il vicepresidente di &CO Energie Condivise, curatore scientifico della Fiera EcoCasa, Ispettore Protocollo di Sostenibilità ITACA e componente della Commissione Sostenibilità CNGeGL ha posto l’accento sull’evoluzione tecnologica. Un aspetto che, tra i paradigmi dominanti del prossimo decennio, favorirà i profili professionali legati ai settori ambiente e territorio. Si tratta di ambiti nei quali il geometra è tradizionalmente chiamato ad operare e in cui, a fronte della diffusione della cultura della sostenibilità, della rigenerazione urbana e dell’economia circolare, sempre più sarà necessario l’intervento tecnico di riferimento.

QUI la relazione 

Nel proseguire il dibattito e spazia nelle macro - aree ambiente e territorio, rendendole assieme all’edilizia, ambiti professionali di eccellenza nel decennio a venire, grazie all’intervento di Marco Caserio. Progettista certificato ISO 17024/IEC, docente, esperto dell’istituto Nazionale di Bioarchitettura e componente della Commissione Sostenibilità CNGeGL, il relatore nel suo focus "Geometra 2030 – Innovare le conoscenze" richiama l’opportunità per la Categoria di far evolvere le conoscenze attuali, adeguandole ad un contesto che, rispetto al passato, richiede maggiore specializzazione e capacità di lavorare in contesti inter/multidisciplinari e reinterpretare la professione in chiave innovativa.

QUI la relazione 

Nel passaggio successivo l’incontro affronta il lungo periodo pandemico che ha “imprigionato” la popolazione mondiale nella propria abitazione e che sta cambiando profondamente l’idea di spazio domestico, rendendolo sempre più sinonimo di spazio urbano. Su questo si è soffermata Paola Allegri con l’intervento “Gli spazi comunitari dei prossimi decenni: il valore della salubrità”. Il presidente dell’Associazione Nazionale Donne Geometra ha ribadito quanto sarà fondamentale nell’immediato e prossimo futuro saper rispondere alle crescenti richieste di ristrutturazioni domestiche, con una progettualità capace di porre l’accento non solo sulla fluidità e sulla mutevolezza degli spazi, ma anche e soprattutto sull’importanza della sostenibilità ambientale dei luoghi in cui viviamo, il cui impatto – appare ormai chiaro – sarà sulla collettività e sulle nuove generazioni.

QUI la relazione 

Nella seconda parte della giornata e del panel troviamo i rimanenti interventi specialistici che ruotano attorno al tema della professione e delle prospettive derivanti dalla impostazione dello studio e della propria immagine. Con l’intervento su “L’organizzazione dello studio e la gestione dei costi” il relatore Pierluigi Milantoni, consulente aziendale e socio fondatore di Altovalore, prospetta e delinea le opportunità di una struttura consapevole del proprio operato. Uno status concepito come un asset nell’ottica di poter modificare in modo significativo i risultati dello studio, sia in termini di competitività, sia in termini di qualità del lavoro, generando marginalità attraverso l’efficienza.

QUI la relazione 

In questa tematica rientra la relazione di Simona D’Alessio, firma di Ansa Professioni e Italia Oggi, esperta di economia, lavoro e fisco con l’intervento “La Condivisione delle competenze”. Nel suo intervento la giornalista spiega come la pandemia abbia reso evidente un problema di funzionamento dello studio monoprofessionale, spesso incapace di offrire un’ampia gamma di competenze specialistiche, condizione ormai essenziale per favorire l’espansione dell’attività professionale sul territorio e diversificarla in nuovi settori. Su questo, come sulle altre tendenze in atto nel mondo delle professioni tecniche, la relatrice ha basato il suo speech.

(intervento a braccio)

Con il titolo “Il personal branding del professionista” conclude gli interventi degli esperti Roberta Zarpellon prima che sia dato inizio alla tavola rotonda finale. Anche lei giornalista come la precedente relatrice, formatrice e coordinatrice del “Gruppo Comunicare le professioni intellettuali” di FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), Roberta Zarpellon entra nella definizione dell’identità professionale ribadendo come le competenze rappresentano un elemento fondamentale, ma da sole non siano sufficienti. Per raggiungere i propri interlocutori ideali è necessario essere visibili e, da questo punto di vista, la rete offre le migliori (ed efficaci) opportunità di visibilità, comunicazione personale e networking. Tanti gli strumenti disponibili enunciati: internet, blog, pagine e, soprattutto, social network come Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn, tutti veicoli attraverso i quali promuovere sé stessi e la propria attività.

(intervento a braccio)

Orizzonte Giovani è un appuntamento del progetto CNGeGL "GEOfactory, laboratorio di idee under35" (per maggiori info, clicca QUI).