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Felice Monaco, nuovo coordinatore della Struttura Tecnica Nazionale
Cambio al vertice per la Struttura Tecnica Nazionale, l’organismo costituito nel 2020 che coinvolge le professioni tecniche a supporto del Dipartimento della Protezione Civile. Per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati erano presenti il presidente Maurizio Savoncelli e il vice presidente Ezio Piantedosi
Felice Antonio Monaco, consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri, è stato nominato all’unanimità nuovo Coordinatore della Struttura Tecnica Nazionale. Il cambio al vertice dell’organismo, costituito nel 2020 dalle professioni tecniche a supporto del Dipartimento della Protezione Civile, è avvenuto alla presenza di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, e di Armando Zambrano, il Coordinatore uscente che ha lasciato il testimone al collega.
“Lascio una STN che raccoglie sotto un’unica sigla 7 professioni ordinistiche tecniche e che mette a disposizione della Protezione Civile 6500 agibilitatori volontari di grande preparazione e competenza – ha detto Armando Zambrano - ancora una volta le professioni ordinistiche hanno saputo dare prova di forte solidarietà, unita ad efficienza e concretezza, mettendo a sistema in un unico organismo le donne e gli uomini dei propri Ordini e Collegi”.
“Ringrazio del lavoro svolto il Presidente Coordinatore e i presenti per la fiducia accordata. Il mio impegno sarà quello di sviluppare quanto fatto finora dalla Struttura Tecnica Nazionale. Sicuramente continueremo a offrire il supporto delle professioni ordinistiche tecniche italiane al Dipartimento della Protezione civile, sia a livello nazionale che a livello di strutture regionali”. Sono state, invece, le parole di Felice Monaco.
Nel corso dell’incontro è intervenuta Sabrina Diamanti, presidente CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali): “oggi anche il mondo dei dottori agronomi e dei dottori forestali entra a far parte della Struttura Tecnica Nazionale, aggiungendo un punto di vista a quello delle altre professioni tecniche. Come ha giustamente sottolineato il Capo Dipartimento, le emergenze da affrontare crescono in numero e varietà: oggi si parla sempre più spesso di criticità quali la siccità o il dissesto idrogeologico. C’è il bisogno di ridurre la vulnerabilità di questo Paese con uno sguardo ampio e complesso. Le professioni tecniche possono contribuire attivamente alla salvaguardia del Paese, nelle emergenze ma soprattutto nella fase di prevenzione. E, da oggi, anche con il contributo di agronomi e forestali.”
Durante l’incontro, infine, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, ha più volte sottolineato "l’importanza di avere un una struttura di riferimento con cui mettersi in relazione, soprattutto nei momenti di emergenza. Un’interlocuzione che ha un segno distintivo: il riconoscersi in un gruppo mantenendo le specificità delle diverse professioni tecniche e arricchendo, così, la proposta collaborativa a disposizione del Dipartimento".
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