HeaderNews
COMUNICAZIONE
News
アセットパブリッシャー
Geometra, non solo Superbonus
Al centro dell'intervista rilasciata dal presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli – e riportata oggi dal quotidiano economico – finanziario ITALIA OGGI – viene commentato il risultato delle iscrizioni alle prime classi dell’istituto tecnico CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio) per l’anno scolastico 2023 - 2024
Il vivaio della Categoria questa volta potrà contare su 9.173 potenziali nuove leve (dato rilevato online), mentre erano 8.585 nell’a.s. 2021/2022 e 10.733 nell’a.s. 2022/2023 al termine della procedura di iscrizione (mese di giugno). L’esito è salutato con grande soddisfazione dal presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli, che sul ritrovato appeal della professione mette a disposizione molteplici chiavi di lettura.
Presidente Maurizio Savoncelli, la professione di geometra sembra essere tornata in primo piano nelle scelte degli studenti: tutto merito del Superbonus?
La grande eco dei numeri fatti registrare dall’agevolazione fiscale introdotta dal decreto-legge n. 34/2020 (cosiddetto Rilancio) ha indubbiamente contribuito a rendere evidente il ruolo strategico che svolge il geometra nella filiera edilizia. O meglio, nell’edilizia 4.0, finalizzata a fare dialogare e interagire l’uomo, il costruito e l’ambiente, una “triangolazione” alla quale le persone non sono più disposte a rinunciare, anzi: complice anche la pandemia, il benessere legato al contesto nel quale si vive, inteso nella sua accezione più ampia, è diventato sinonimo di qualità della vita. Ebbene, ciò che a mio avviso sta crescendo nella percezione collettiva è la consapevolezza di quanta parte abbia (e avrà) l’agire professionale del geometra nella sfida della transizione ecologica alla quale è chiamata l’Italia. In tal senso lo sforzo comunicativo, oltre che di orientamento, svolto dai numerosi attori del progetto promosso dalla Fondazione Geometri Italiani “Georientiamoci. Una rotta per l’orientamento” ha pagato, colmando il gap di iscrizioni verificatosi all’indomani dell’entrata in vigore della Riforma Gelmini del 2010, con la quale fu deciso di “sopprimere” l’indicazione (evidentissima rispetto allo sbocco lavorativo) di Istituto Tecnico per Geometri. In estrema sintesi: oggi l’equazione CAT uguale geometra è in buona parte riconosciuta, e i numeri (al netto del calo di circa 130mila studenti nelle classi quale conseguenza dell’inverno demografico italiano) tornano.
Ad oggi, quindi, il contesto di riferimento della professione del geometra è lo scenario di sviluppo disegnato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il quinquennio 2021-2026.
Il PNRR è il primo riferimento temporale, ma non l’unico: complementare ad esso vi sono l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e la Direttiva UE per le case green: entrambi i percorsi richiedono interventi che non esiterei a definire epocali negli ambiti edilizia e territorio, tradizionalmente considerati “di elezione” per la Categoria e oggi affrontati con un bagaglio di conoscenze e competenze innovative e con un forte upgrade tecnologico. Basti pensare, ad esempio, come l’expertise propria dei geometri in tema di rilevazione, mappatura e monitoraggio del territorio, condotta (come ormai accade) con sistemi di osservazione satellitare, droni, sensoristica da remoto e integrazione di sistemi informativi esistenti, possa essere messa al servizio di processi finalizzati ad individuare e prevedere i rischi causati dai cambiamenti climatici. Tra questi anche la siccità, tema richiamato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del recente viaggio in Kenya, indicando il Mediterraneo come uno dei luoghi maggiormente in pericolo: fondamentale, in tal senso, intervenire per contenere la deforestazione che causa una maggiore erosione del suolo e una minore infiltrazione delle acque. Interventi nei quali il geometra ritrova la sua vocazione autentica di agrimensore e “custode della terra”, ma in versione 4.0.
Il geometra è tra i profili tecnici maggiormente richiesti dal mondo del lavoro per ciò che concerne i processi di riduzione delle emissioni, che dovranno condurre l’Europa a diventare il primo continente climaticamente neutro entro il 2050: uno scenario che già oggi determina una crescita costante del tasso di occupabilità, che probabilmente rappresenta una leva importante nella valutazione del corso di studi da intraprendere da parte di studenti e famiglie.
L’evidenza fattuale di questo trend in ascesa è data dall’incremento costante dei redditi dei geometri professionisti nell’ultimo quinquennio, con il balzo record di oltre il 40% nel 2022. Mi preme sottolineare come il dato economico, lungi dall’essere il solo metro di valutazione del posizionamento di una professione, è comunque un elemento di grande importanza nello scenario attuale nel quale, come denuncia Confprofessioni, tanti giovani laureati e iscritti agli ordini professionali registrano redditi medi che superano di poco i mille euro! Ed è palese che senza un orizzonte di sicurezza economica i giovani sono sempre più indotti a posticipare la scelta di avere un figlio se non proprio di rinunciarvi, alimentando quel processo di declino demografico tanto ignorato quanto preoccupante, perché incide pesantemente sulla sostenibilità del sistema di welfare italiano.
Al fenomeno preoccupante del calo demografico si aggiungono quelli degli expat under 30 (oltre 1,8 milioni, il 33% dei quali laureati) e dei NEET (oltre 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano): in che modo è possibile arginarli?
Rendendo strutturali gli interventi finalizzati ad innalzare i livelli di istruzione e competenze e ridimensionando il gap tra l’offerta formativa e le richieste del mondo del lavoro. Le lauree abilitanti, così come configurate dalla legge 8 novembre 2021, n. 163 “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, vanno esattamente in questa direzione: semplificando il percorso di abilitazione mediante la coincidenza dell’esame di laurea con l’esame di Stato (a fronte di un tirocinio pratico-valutativo svolto obbligatoriamente durante il percorso accademico), rendono possibile la riduzione dei tempi di inserimento degli iscritti nel mondo del lavoro. Nel novero delle lauree abilitanti vi è anche la L-P01 Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio che abilita alla professione di geometra laureato, e che oggi rappresenta una valida alternativa ai tradizionali percorsi di tirocinio propedeutici all’esame di abilitazione: un percorso accademico fortemente voluto dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, nella consapevolezza che lo studio è la risorsa più importante per ottenere migliori opportunità di lavoro, anche in termini qualitativi.
QUI l’intervista su ITALIA OGGI