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14/02/2022

Rete Professioni Tecniche: solo il 3% delle presunte frodi sono riconducibili al Superbonus

Nel corso dell’audizione tenuta dalla Commissione Bilancio del Senato, relativamente al decreto “Sostegni Ter”, la Rete Professioni Tecniche è intervenuta sull’articolo 28 che modifica la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d'imposta in materia edilizia ed energetica

 

Dopo aver messo in evidenza alla Commissione riunita la gravità di questa decisione che rischia di eliminare o ridimensionare notevolmente il mercato del Superbonus, la Rete Professioni Tecniche ha proposto un emendamento al decreto atto a ripristinare la cedibilità del credito. Una iniziativa volta a tutelare migliaia di imprese, professionisti e centinaia di migliaia di lavoratori che hanno confidato nella misura in questione per investire e credere ancora nella possibilità di intervenire nel mercato edilizio, messo a dura prova da una crisi più che decennale. Nello specifico, inoltre, ha proposto di prevederne l’applicabilità per un periodo di almeno 20 anni, fatte salve le necessarie considerazioni relative alla sostenibilità.

 

La RPT ha infine sottolineato come nessuna delle ipotesi di irregolarità finora manifestate dall’Agenzia delle entrate – presentate dai media come frodi miliardarie - abbia avuto un vaglio definitivo da parte dell’Autorità Giudiziaria. Ciò è confermato dagli stessi dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, aggiornati al 31 dicembre scorso, che attestano: solo il 3% del totale delle presunte frodi (per un importo di 132 milioni di euro) può ricondursi al Superbonus.

 

QUI il comunicato stampa RPT