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08/05/2025

Campi Flegrei, il lavoro della Struttura Tecnica Nazionale fra censimento del danno e rilievo dell’agibilità consente decisioni più solide al governo del territorio


Per le future decisioni di governo del territorio, l’operato della Struttura Tecnica Nazionale e il ruolo del tecnico volontario si sono rivelati un modello unico. Nel caso del recente fenomeno del bradisismo dei Campi Flegrei, la conferma arriva dalla stretta correlazione fra il censimento del danno e il rilievo della agibilità. In questo articolo, a cura del vice presidente CNGeGL Ezio Piantedosi per DIAC – Diario Infrastrutture Ambiente Costruito, viene approfondito questo aspetto e non solo


di Ezio Piantedosi, vice presidente Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati

Dietro la fondatezza di ogni decisione politica c’è spesso un dato tecnico. E nel caso di un evento emergenziale, è rappresentato da un rilievo, da una analisi ed una verifica che il professionista mette a disposizione delle autorità istituzionali e, indirettamente, della collettività.

Un operato silenzioso e determinante, che si svolge dietro le quinte, quando i riflettori sono ancora puntati sulle conseguenze delle scosse e sul soccorso alla popolazione.

Questo è il cuore della Struttura Tecnica Nazionale (STN), il sistema di supporto alla Protezione Civile costituito dalle professioni tecniche di geometri, ingegneri, architetti e geologi nel 2020 (di recente si sono aggiunti Agronomi e Forestali, Periti agrari e Periti industriali). Un presidio che si caratterizza per la unicità del modello, l’affidabilità del metodo e l’impatto del ruolo svolto.

Ogni componente STN riceve una formazione specifica, partecipa ad esercitazioni, si attiva su richiesta di una delle componenti del Sistema di Protezione Civile nei momenti di emergenza o all’interno delle attività di prevenzione. L’intervento, che avviene su base volontaria, rappresenta una delle espressioni più alte della funzione pubblica svolta dai professionisti tecnici, che esprimono una specifica qualificazione, permettendo - con grande professionalità e senso del dovere – di cogliere con la massima tempestività le informazioni necessarie per mettere in sicurezza migliaia di persone.

È anche per questo che STN è oggi un soggetto organizzativo riconosciuto e consolidato, capace di intervenire con efficienza, tempestività e uniformità sul territorio.

In nessun altro ambito come quello dell’agibilità post-sisma o post-evento, la combinazione tra conoscenza tecnica, prossimità territoriale e tempestività d’azione si rivela così decisiva. L’esito delle verifiche di agibilità non è solo un dato: è una variabile fondamentale che guida le scelte dei decisori pubblici. Le ordinanze, gli stanziamenti, la logistica dei soccorsi, la comunicazione del rischio: tutto poggia su un fondamento tecnico. Ed è qui che entra in campo STN.

Un esempio attuale ed emblematico è rappresentato dal fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei. A partire da settembre 2023, la ripresa dell’attività sismica ha riacceso l’allerta in un’area densamente abitata e complessa sotto il profilo urbanistico. Le scosse frequenti, pur di intensità moderata, hanno reso necessario l’intervento delle squadre tecniche per valutare la vulnerabilità e l’agibilità degli edifici pubblici e privati. I dati raccolti servono a fornire un quadro attendibile e oggettivo del censimento del danno, su cui le istituzioni possano basare ogni possibile decisione futura.

È bene sottolinearlo: nel caso dei Campi Flegrei, a oggi non è stato emesso un decreto di emergenza nazionale. Eppure, da mesi, migliaia di residenti convivono con l’ansia di evacuazioni possibili, chiusure scolastiche, incognite sulla tenuta degli edifici.

In questo contesto, le attività STN diventano uno strumento insostituibile di conoscenza e rassicurazione pubblica ed è in questo solco che si collocano le indagini recentemente avviate e ancora in fase di ultimazione, che vedono coinvolte centinaia di professionisti.

Una corretta valutazione dello stato degli immobili permette di prevenire rischi futuri, evitare allarmismi non motivati, assicurare trasparenza e infondere fiducia.

La valutazione della vulnerabilità, il censimento del danno e la valutazione dell’agibilità, non delineano solo un aspetto tecnico complessivo: hanno una natura profondamente sociale. Lo è per i cittadini, che devono sapere se la propria casa è sicura; lo è per i Sindaci, che devono decidere se chiudere una scuola o evacuare un edificio; lo è per le Regioni e lo Stato, che devono orientare risorse e responsabilità. In ognuno di questi passaggi, il contributo delle professioni tecniche e, in particolare, dei geometri diventa determinante.

Il loro intervento è specifico e condotto in modo capillare; la loro presenza è storicamente radicata nelle fasi più delicate: quelle in cui si valutano i danni, si verifica l’agibilità degli edifici, si costruisce il quadro informativo che consente alle istituzioni di decidere.

Ma c’è di più. Il geometra, in quanto tecnico con una profonda conoscenza del costruito, costituisce una componente fondamentale della STN, in quanto è in grado di esaminare il patrimonio immobiliare sotto ogni profilo. Allo stesso tempo, come conoscitore attento del territorio, sa restituire con efficacia lo stato dei luoghi, delineando un quadro preciso e attendibile, utile non solo per la risposta immediata, ma per la programmazione delle azioni successive.

Come vicepresidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e Coordinatore del Comitato di Gestione e Coordinamento STN, ho partecipato ad ogni momento, dai giorni più intensi di ogni emergenza, a quelli in cui sono state poste le premesse per un approccio ancor più funzionale al Sistema di protezione civile. In ogni occasione, ho potuto constatare la dedizione, la competenza e il rigore con cui i Colleghi hanno svolto il loro compito.

Un operato tanto invisibile, quanto essenziale, che il tecnico compie con rigore e abnegazione, mettendo ogni volta a disposizione tutto se stesso, per il superamento di momenti di grande difficoltà: un assist speciale su cui possono contare le persone e il “Sistema Paese”.

QUI l'articolo pubblicato su DIAC – Diario Infrastrutture Ambiente Costruito