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angle-left 24 Agosto 2016: i Professionisti Tecnici Italiani si uniscono ai familiari delle vittime

24 Agosto 2016: i Professionisti Tecnici Italiani si uniscono ai familiari delle vittime

A tre anni dal terremoto del centro Italia, la Rete Professioni Tecniche torna a sottolineare l’urgenza di porre la ricostruzione in primo piano. All’appello manca ancora una legge quadro sui terremoti che consenta di affrontare questi eventi con maggiore rapidità ed efficacia, senza dover ogni volta ricominciare da zero

24 Agosto 2019: in relazione al terribile sisma si registra ancora una totale assenza di visione e di concertazione tra i provvedimenti per la ricostruzione ed il sistema delle aree interne, mancano strategie, politiche e conseguenti azioni sinergiche che non si limitino alla mera ricostruzione fisica degli edifici – privilegiando almeno per le opere pubbliche di rilevanza strategica tecnica ed architettonica e di rigenerazione urbana il concorso di progettazione aperto - ma puntino alla ricreazione di un sistema socio-economico. Un sistema in grado di costituire il vero motore della ricostruzione per trattenere le popolazioni che ancora resistono, ma anche per incentivare il rientro dei molti che se ne sono andati sulla costa generando un doppio problema di spopolamento delle aree interne e di eccessiva densità demografica delle aree costiere, un aspetto da evidenziare in relazione ai già scarsi servizi esistenti.

Serve una lucida visione di quello che saranno questi territori nei prossimi 20 - 30 anni a livello demografico, paesaggistico, economico e culturale, esaltandone le peculiarità storiche, ambientali, turistiche ed enogastronomiche. Il persistere di questa intollerabile situazione di “sospensione” porterà a danni ben superiori a quelli causati dal sisma: buona parte della popolazione ha già abbandonato i territori, l’economia è in caduta libera, le imprese non possono avviare i lavori  perché le regole della ricostruzione post-sisma sono caratterizzate da normative troppo complesse non in grado di funzionare, mentre i professionisti tecnici impegnati nella ricostruzione sono, di fatto, costretti a diventare essi banca che eroga prestiti anticipando i costi delle proprie prestazioni, con crediti maturati per oltre 100 milioni di euro.

Questo il monito che oggi la Rete Professioni Tecniche lancia alle forze politiche che saranno impegnate nella guida del Paese nei prossimi mesi, affinché inseriscano con convinzione nei loro programmi e nei relativi finanziamenti il tema della ricostruzione.

In un'intervista rilasciata a SKYTG24 nel settembre del 2016, l'attualità dei temi richiamati già allora dal Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli: l'importanza di ricostruire i paesi terremotati insieme alla cittadinanza, la necessità di adeguare il patrimonio pubblico e privato alle norme antisismiche con gli aiuti da parte dello Stato (QUI il collegamento).  

 

QUI il comunicato stampa RPT