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Il fronte stretto fra epidemie e inquinamento

Dopo gli scienziati dell’Università di Harvard, anche un gruppo di studiosi italiani ha fornito prove solide sulla correlazione tra epidemie e inquinamento. Lo attesta una ricerca condotta recentemente dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Una ragione in più per fare sulla capacità dei Geometri di innescare comportamenti virtuosi nel territorio e nella collettività, contribuendo a scongiurare i potenziali rischi

Una crescita economica basata sulla riqualificazione del patrimonio immobiliare – un modello di edilizia sostenibile sul quale l’Italia vuole e deve investire, assieme alla sanità, all’istruzione e all’innovazione digitale – assegna ai geometri un ruolo da protagonisti: tra i profili tecnici di riferimento, sono quelli  che vantano maggiore prossimità e fidelizzazione con i cittadini (gestiscono la casa, i beni ereditari e i condomini, solo per fare qualche esempio), e sono quindi in prima fila per  informare e sensibilizzare le famiglie sull’opportunità e la convenienza a realizzare gli interventi ammessi all’eco bonus e al sisma bonus, più altri contestuali: installazione di centrali termiche ad alta efficienza, coibentazione dell’involucro dell’edificio, sostituzione di infissi, eccetera. Tutti interventi che consentono di ridurre drasticamente le spese di gestione di un immobile e farne aumentare il livello di sicurezza e il valore di mercato; di abbassare la soglia di consumo energetico e di elevare quello dell’attenzione ecologica.

Impegnarsi in questa direzione è una responsabilità che la Categoria deve assumere: dopo gli scienziati dell’Università di Harvard, anche un gruppo di studiosi italiani ha fornito prove solide sulle relazione tra epidemie e inquinamento, soprattutto da polveri sottili, con la ricerca “Capire l’eterogeneità degli esiti avversi di Covid-19: il ruolo della scarsa qualità dell’aria e le decisioni di blocco” (clicca QUI). A fronte delle evidenze, l’imperativo non può che essere quello di ripulire l’aria. Come? Favorendo interventi di efficientamento energetico degli edifici capaci di ridurre, ad esempio, l’inquinamento causato dai sistemi di riscaldamento (il 57% del particolato, secondo lo studio citato) e, più in generale, investimenti green che possano davvero condurre il Paese verso un futuro all’insegna della sostenibilità ambientale: rigenerazione urbana, salubrità degli ambienti indoor, forestazione urbana, economia circolare.

I geometri, in pieno spirito di collaborazione con altri professionisti tecnici, possono essere artefici di questo futuro possibile: mai come oggi c’è bisogno delle loro competenze, della loro lungimiranza e della loro capacità di innescare comportamenti virtuosi sul territorio, nella collettività, tra i cittadini. Di questo ruolo e di queste possibilità occorre esserne consapevoli, e agire per trasformare la crisi in opportunità, con coraggio, determinazione e una sana spavalderia: il futuro della professione è questo, e coincide con il futuro del Paese.