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La testimonianza fraterna

Ciascuno di loro ha una carica e un ruolo, eppure hanno deciso di capovolgere la consuetudine, di abbattere ogni formalismo e scrivere per motivare quel gesto, firmandosi semplicemente come i geometri siciliani. In nome del forte sentimento che li animava, hanno voluto edificare un ponte ideale per rinsaldare legami e valori comuni

Così si sono posti gli esponenti dei nove collegi della Sicilia nei riguardi degli omologhi della Lombardia, ai quali hanno voluto testimoniare la loro vicinanza. Perché una cosa è certa, è questa la regione colpita più duramente dall’emergenza epidemiologica da Covid - 19; è questa l’area geografica più avversata dalla sorte, che ha visto il maggior numero dei propri cari andare via senza il tempo di un saluto; è questa la realtà costretta più lungamente dalle misure restrittive. 

Per contrastare un segno negativo che si è manifestato in modo così forte, i geometri siciliani hanno scelto un dono simbolico, hannoidentificato il fattore + nello splendore della pigna siciliana in ceramica. Un elemento che rappresenta emblematicamente la rigenerazione e la forza di una rinascita, che non suggella unicamente il fascino di una tradizione, la capacità di coesione fra professionisti. Rivela bensì altro ancora. La pigna come principio nel pensiero greco, la pigna come figura geometrica del triangolo che rimanda all’insieme primordiale. Una pigna come elogio di un’operosità senza soluzione di continuità, che caratterizza la Lombardia, questa professione e che i geometri conoscono bene. 

Finora sono state più di una le occasioni in cui si sono ritrovati a tu per tu con le macerie e con le esondazioni, pronti a fare ‘squadra’ durante le ‘ribellioni’ della terra nel nostro Paese. Non sarà questa volta un microrganismo di proporzioni infinitesimale come un virus a fermarli, non si interromperà davvero una catena di solidarietà per un corpo con le proporzioni di un micron. E’ quello che i geometri siciliani sono certi sapranno fare i colleghi lombardi, ciò che gli augurano vivamente. 

 

E con loro, tutti noi.

 

QUI la lettera inviata