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21/02/2022

La Rete Professioni Tecniche scrive al Premier Mario Draghi

La Rete Professioni Tecniche chiede il ritiro delle sanzioni previste per le asseverazioni, inviando una nota direttamente al Premier Mario Draghi con cui commenta l’inasprimento introdotto nell’ultimo decreto legge sulle frodi in materia edilizia

 

La scelta del Consiglio dei Ministri presenta il grave rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese, una importante transizione agevolata dai bonus edilizi e, in particolare, dal Superbonus 110%. Una decisione che si somma all’effetto frenante, precedentemente prodotto con la limitazione della cessione del credito.

 

I professionisti tecnici non comprendono la necessità di tale decisione e, soprattutto, le motivazioni che hanno indotto le modifiche. In base ai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, infatti, la percentuale di frodi - ad oggi peraltro solo ipotizzate e presunte - si caratterizza per una percentuale bassissima, pari al 3% sul totale degli importi delle opere coperte dall’incentivo statale, e ad oggi non si riferisce a responsabilità dei professionisti tecnici, tantomeno risultano finora accertate dichiarazioni false o infedeli.

 

Ciò detto, la RPT è come sempre disponibile a proporre e individuare ulteriori meccanismi di controllo e di lotta alla frode, purché realmente utili e applicabili agli impegni e alle conseguenti responsabilità assunte dai professionisti interessati. 

 

A tal proposito, il presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha voluto sottolineare “le preoccupazioni di migliaia di professionisti tecnici che si sentono impossibilitati dal lavorare da una costante precarietà del quadro normativo. Oltretutto - ha precisato - stiamo parlando di professionisti tecnici abilitati e iscritti nei relativi Albi, che si formano obbligatoriamente e sono sottoposti ai provvedimenti disciplinari interni alla categoria in merito alla deontologia e alla disciplina, mentre per il falso e la truffa esistono già le norme del Codice Penale. Le frodi denunciate - ha aggiunto – non sono ascrivibili al 110%, proprio perché gestito da professionisti, bensì agli altri incentivi che non prevedevano attestazioni o asseverazioni”.

 

E concludendo ha ricordato: “il 110% è una scommessa, un grande investimento lungimirante in termini di efficientamento energetico e sicurezza, che consente allo Stato di recuperare immediatamente circa la metà dell’investimento (IVA, IRPEF, ecc., di tutta la filiera) ma che necessita di tempi medio/lunghi e stabilità normativa”.

 

QUI la nota inviata al Premier Mario Draghi

QUI il comunicato stampa della Rete Professioni Tecniche